Adriatic Sound Festival, il patron Lewis: “Al mio fianco altri imprenditori Usa”

Fano, 11 giugno 2025 – Oltre settemila biglietti per ciascuna serata: Adriatic Sound Festival, l’evento di musica house e techno in programma all’aeroporto di Fano, venerdì 13 e sabato 14 giugno, dalle 14.30 alle 2.30 di notte, si avvia verso il sold out (10 mila presenze a serata ndr).
Ne è convinto il patron dell’evento, l’avvocato americano Robert Lewis, moglie pesarese e un passato come presidente della società calcistica del Cesena, di recente nominato rappresentante per le Marche negli Stati Uniti, indicato dalla Camera di Commercio statunitense a Milano: il suo compito è quello di favorire gli scambi commerciali e culturali tra la nostra regione e gli Usa.
“Abbiamo tante prenotazioni – afferma Lewis parlando del Festival – soprattutto di italiani che per acquistare il biglietto aspettano proprio l’ultimo minuto. Come prima edizione sta andando molto bene, l’importante è che agli artisti (28 dj tra i più famosi a livello internazionale) e al pubblico piaccia Fano e si trovino bene. Stanno arrivando persone da ogni parte del mondo (Sud Africa, Irlanda, California, New York, Chicago, Texas, Israele, Svezia, Germania, Spagna, Gran Bretagna tanto per fare degli esempi), abbiamo calcolato che saranno rappresentati 30 differenti paesi. Tutta gente che conoscerà Fano grazie al nostro Festival”.
Un evento a costo zero per il Comune e a totale carico degli organizzatori privati: si parla di una spesa di poco inferiore ai 3 milioni di euro, che non spaventano Lewis abituato agli investimenti americani di importi ben superiori. A condividere la sfida con Adriatic Sound Festival “un gruppo di imprenditori statunitensi – spiega Lewis – che operano in altri settori ma che credono nel nostro progetto e che amano questa provincia e l’Italia”.
Oltre all’incasso dei biglietti, intorno al milione di euro, le altre entrate saranno assicurate dal food&beverage e dalla vendita di magliette e capellini con il logo e la scritta di Adriatic Sound Festival.
Pur non avendo esperienza nell’organizzazione di festival musicali, Lewis ricorda la sua provenienza familiare: “Sono cresciuto nel mondo teatrale, mia madre era una ballerina (si è esibita sul diversi palcoscenici anche in Italia e in Europa), mio padre un musicista, personalmente ho lavorato tanti anni nel settore dello spettacolo e con l’organizzazione Shubert, la più importante di Brodway. Anche mio figlio Luca (direttore artistico del Festival ndr) ha diverse conoscenze nel mondo della musica e tra gli artisti di fama internazionale a New York, a Miami e a Los Angeles dove vive una parte della nostra famiglia. Inoltre ci siamo affidati a Marco Marchesi (manager musicale internazionale che ha girato il mondo con Andrea Bocelli ndr) e attraverso lui è nato il rapporto con Stufish, lo studio di architettura di Londra che ha realizzato i due spettacolari palcoscenici”.
Tra l’altro il palcoscenico rotante, che interpreta in chiave moderna l’Arco d’Augusto, potrebbe rimanere a disposizione della città per tutto il periodo estivo. Intanto da Rimini e Riccioni guardano con curiosità e forse un pò di preoccupazione l’evento fanese . “Noi siamo pronti – rassicura Lewis – a collaborare con tutti”.
İl Resto Del Carlino